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Elezioni, Miracoli e Parabole

Il voto regionale in Liguria, quello del Veneto per le proporzioni della sconfitta e  l’esito   in molti comuni importanti riportano in primo piano il racconto di Lazzaro e la questione se sia giusto o no misurare la grandezza dei miracoli. In Liguria Toti non era certo meno morto di Lazzaro e a quest’ultimo, pur con tutto il rispetto dovuto,  Gesù si era limitato a resuscitarlo e rimettendo in piedi. Questo appare piccola cosa rispetto a ciò che è stata in grado di fare la Sinistra, per la quale la resurrezione sarebbe stata solo il primo passo, un gioco da ragazzi, a cui avrebbe fatto seguito la discesa in campo di Lazzaro, la nomina a Presidente del Consiglio, la possibilità di governare per 20 anni, dopodiché riuscire a riservare un trattamento più o meno simile per tutti i morti amici di Lazzaro. Forse è perché  sono  passati diversi anni dall’ultima volta che una statuina della Madonna ha versato lacrime che il popolo di destra  rivendica come miracolo  la caduta del primo governo Prodi mentre altri intravedono lo spirito divino dietro espressioni come  “nuovo laboratorio della sinistra”

Rimanendo in ambito evangelico, la sinistra italiana, l’unico vero partito cattolico, si è imbattuta più sulla parodia che sulla parabola del figliol prodigo.

Si racconta che il vitello grasso, una volta avvistato il figliol prodigo fare ritorno a casa, prende e scappa a gambe levate intuendo che tira una brutta aria. Tutta la famiglia si mette ad attendere il suo ritorno volendo festeggiare il  figlio in modo adeguato. Passano i giorni, ma del vitello nessuna traccia, ma sono ancora tutti convinti che tornerà a breve, ha bisogno di mangiare, è il vitello più grasso della stalla, è abituato troppo bene per non tornare. Nonostante le ricerche, del vitello non si vede neppure l’ombra eppure il padre non vuole prendere in considerazione nessun piano B, non vuol nemmeno sentir parlare di vitelli secchi o di una capretta, si festeggerà solo come è stato stabilito. Ormai il figliol prodigo è tornato da così tanto tempo che non sembra neppure mai partito e quando comincia a serpeggiare l’idea che il vitello non tornerà più, forse è morto, forse lo hanno rapito, e la più cupa disperazione è subentrata in ogni componente della famiglia che passa tutti i giorni chiusa in un doloroso silenzio fuori dalla porta di casa con lo sguardo rivolto all’orizzonte, ecco che un bel giorno, dalla cima della collina, vedono scendere il vitello con passo malfermo  cercare di raggiungere la casa. A questo punto, il padre, ebbro di felicità. uccide il figlio diventato grasso e lo da in pasto al vitello secco.

Le prossime elezioni ci saranno nel 2016 e sono attesi  tutti i più grandi esperti di miracoli del mondo. Già, perché il nostro, più che essere un Paese di centro-destra, è il Paese dei miracoli

Roma, dopo le elezioni amministrative

 rmbrndt6

One Response to Elezioni, Miracoli e Parabole

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