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L’aria di Siena

Willows on the brink of a madness brook - William Turner

Willows on the brink of a madness brook – William Turner

 

 

 

 

 

 

di Luciano Fiordoni

Il problema dell’inquinamento ambientale fa  ormai parte del nostro vivere quotidiano sia a livello massmediologico che nella percezione fisica individuale.  Un pensiero che alimenta le nostra paure circa il futuro se non il senso di colpa di non fare abbastanza per rivedere il nostro energivoro sistema di vita.

In molte  realtà urbane i rischi di malattie respiratorie e decessi  hanno raggiunto livelli impressionanti. In Italia si parla di 200 vittime al giorno (dato del Ministro dell’ambiente Costa ad una interrogazione parlamentare del 15 gennaio) . La Ong Save the Children stigmatizza come la cattiva qualità dell’aria metta a rischio la vita e il futuro dei bambini (quattro auto circolanti per  neonato).

La distribuzione  geografica dell’inquinamento in Italia  mostra profonde differenze geografiche e le città con record negativi si concentrano non solo in pianura padana ma anche vicino a noi (Firenze e provincia)

I recenti dati sulla qualità dell’aria di Firenze forniti da Meteo.it evidenziano una situazione allarmante, specie in concomitanza con fasi meteo sfavorevoli. Generalmente l’aria di Siena è indubbiamente migliore rispetto a Firenze anche se non tocca i livelli di qualità che ci potremmo aspettare.

Ora Qualità aria O3 NO2 SO2 CO PM10 PM2.5
19.00 Accettabile 64 10.4 0.8 255 15.5 13
19.00 Inquinata 14 64.8 2.7 445 33.6 30.4

In tabella previsione Meteo.it del 16 gennaio. L’indice di qualità dell’aria è una misura dello stato complessivo dell’inquinamento atmosferico, calcolato sulla base delle concentrazioni di tre dei principali inquinanti presenti in atmosfera: PM10, O3, NO2

 

Siena come altre piccole realtà urbane non industrializzate presenta per ora livelli di inquinamento contenuti. Il livello di aria “accettabile” significa comunque che  per alcuni inquinanti ci potrebbe essere un impatto moderato sulla salute per un piccolo numero di persone. Per esempio, individui che sono particolarmente sensibili all’ozono possono avere sintomi di problemi respiratori.

Tale attuale condizione favorevole per Siena non ci esime dal considerare il problema dell’inquinamento come un rischio per tutta la collettività che non  ci pone  al riparo dagli effetti metereologici disastrosi ad esso connessi.

Siena aveva avviato un processo virtuoso sul piano ambientale a metà anni ‘60 quando, prima tra le città italiane, aveva chiuso al traffico il centro storico. Si legge dal sito web del Comune “  questi provvedimenti, innovativi a livello internazionale, hanno fatto scuola in Italia e all’estero”

Cosa è successo dopo?

Come si spiega il flusso costante di auto nel centro storico e i tanti spazi urbani occupati, anche quelli di più alto valore architettonico ?

Le ragioni sono molteplici:

  1. Il sistema automobile è divenuto un elemento portante dell’economia e della socializzazione dei consumi e ciò ha modificato culturalmente il rapporto individuo/territorio. Alla base l’illusione collettiva che nel rapporto costi/benefici il prezzo pagato in termini di consumo di risorse fossili non rinnovabili e di impronta ambientale sia inferiore alla comodità/libertà che offre l’auto.
  2. La comodità di avere l’auto parcheggiata sotto casa, in una visione puramente utilitaristica dello spazio pubblico, non tiene conto di quanta superficie sia tolta alla mobilità sociale.   Anche a Siena un gran numero di automobili sono in sosta, per la maggior parte del tempo, occupando marciapiedi e spazi altrimenti utilizzabili per muoversi. Il costo capitale di queste risorse (macchine e superficie occupate) inutilizzate elude qualsiasi principio di utilità/efficienza economica. In realtà si accetta passivamente tale costo indifferenti all’esigenza di ottimizzare il “sistema automobile” in modo che il parametro mobilità assuma il valore economicamente e socialmente più appropriato.
  • La lenta erosione demografica della città e lo spostamento delle attività commerciali e professionali dal centro verso la periferia raggiungibili con l’auto ha prodotto discutibili politiche pubbliche di riduzione delle tariffe di ingresso (prezzo dei bollini) ai residenti creando effetti perversi in termini di: a) abuso del bene auto b) innaturale destinazione di vie della città  allo scorrimento dei veicoli privati e commerciali c) concentrazione dell’inquinamento in alcune aree secondarie in via di progressivo degrado ambientale e sociale.

Come si evince da una elaborazione statistica del Comune (.v.sotto) Siena presenta un andamento della popolazione residente oscillante attorno alle 53 mila unità (65,6 mila nel 1971) con una concentrazione oltre la metà nella fascia di età 15-64 e di un quarto dai 65 anni ad oltre. Le punte massime per età sono attorno a 50-55 anni e  anche a 70 e 80 anni.

 

DATI DEMOGRAFICI (ANNO 2018)

Popolazione (N.) 53.937
Famiglie (N.) 26.087
Maschi (%) 46,3
Femmine (%) 53,7
Stranieri (%) 10,2
Età Media (Anni) 47,8

 

A fronte di tali dati i permessi concessi ai nuclei familiari per l’accesso allo ZTL (zona traffico limitato) nei primi del 2020 superano le 3180 unità (dato del Comune). Tale zoccolo forte della mobilità su gomma è in realtà molto più ampio se si considerano i  permessi legati al traffico commerciale, ai disabili e altri fruitori (contrade, motoveicoli,taxi etc,) .

Limitando l’analisi ai residenti abbiamo un permesso ogni 8 nuclei familiari. Un flusso importante di traffico di cui è difficile stabilire gli effetti in termini di inquinamento dell’aria, visto che sono ammessi veicoli a benzina e diesel senza distinzione di categoria euro.

Inoltre manca un dato sulla superficie della città occupata con la sosta, visto che ogni famiglia può disporre di più auto. Considerando una sola auto di media-piccola cilindrata per famiglia si può stimare una occupazione media di ca. 8 mq che riveste complessivamente un’area di oltre 25 mila mq distolta alla mobilità dei pedoni

Occorre chiedersi come si possa accettare che Siena  “un capolavoro di dedizione e inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati all’intero disegno della struttura urbana” (definizione Unesco 1995) veda le sue strade  e le sue piazze invase dalle auto con danni alla salute dei suoi cittadini e alla sua bellezza.

Gli interventi politici per una gestione “smart” della città che guardi al futuro sono molteplici e non rinviabili:

  1. innanzitutto sensibilizzare l’opinione pubblica circa i rischi di un uso non sostenibile del traffico su gomma
  2. limitare l’ingresso dei redenti alle mere attività di carico e scarico e creare delle aree di sosta fuori dal centro servite da mezzi pubblici elettrici,
  3. concentrare il traffico commerciale su pochi mezzi elettrici
  4. creare un’ARA (area di rilevanza architettonica) dove non sia ammesso il parcheggio (come in Piazza del Campo)

Occorre ribadire che l’assenza di scelte ambientali, che tra l’altro oggi  non sarebbero più di avanguardia, come  negli anni ’60 con la chiusura del centro storico senese, ma di salvaguardia rischia di generare effetti  negativi anche sull’economia della città in termini di caduta dei vantaggi comparati che Siena potrebbe vantare nell’attrarre un turismo sensibile alla bellezza e al buon vivere comune.

 

Luciano Fiordoni

19 Gennaio 2020

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