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La cucina emancipata

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Esperienza comunitaria di inclusione ed educazione finanziaria

 

In occasione del primo congresso mondiale dell’economia solidale che si è svolto a Fortaleza nella prima settimana di settembre, ho avuto modo di visitare con una delegazione di “palestrantes” la sede di Banco Palmas e di ascoltare dalla voce delle protagoniste la storia del progetto ELAS di inclusione socioproduttiva, finanziaria e bancaria delle donne della”villas”.

Una di loro, Katiana, mi ha colpito per la sua energia ed empatia, per la forza con cui descriveva il modo in cui le donne che la circondavano si sono “emancipate”  e soprattutto si sono liberate dalla violenza fisica o psicologica a cui erano sottoposte tra le mura domestiche.

 

Nel gennaio 2014 Katiana Oliviera comincia la sua collaborazione con Sandra Magalhães, ideatrice del progetto Ellas, per lavorare su autostima ed empowerment femminile, rivalutando il ruolo delle donne nella società in famiglia.

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Il progetto mira a sviluppare un processo di emancipazione femminile attraverso la frequenza a corsi di teatro, di sartoria, cucina ed educazione finanziaria.

Katiana mi ha raccontato che per si è fatta promotrice dei corsi contattando le donne che vivevano in un grande palazzo e organizzando una “redonda de palabras”, un tavolo di conversazione tra donne.

In quell’occasione tante donne si sono messe a nudo parlando del loro malessere e dello stato di sofferenza e sottomissione il cui spesso versavano all’interno delle mura domestiche.

L’acquisizione di consapevolezza sulla gestione del tempo e del denaro ha generato un processo di emancipazione che ha consentito loro di avere più indipendenza e di tornare a studiare, anche per ottenere un lavoro e poter aiutare anche le altre donne.

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Il 16 settembre 2016 il gruppo comunitario di Banco Palmas, con soli 80 Reais, ha realizzato l’impresa: una cucina solidale nata da una colletta e dalla donazioni di utensili. 

In questa impresa le donne guadagnano un pò di denaro, rendendosi autonome dai mariti e, soprattutto, imparano a gestirlo nell’interesse personale e comunitario.

Il progetto di emancipazione si rivolge infatti anche ai bambini che frequentano la “villas” attraverso un coinvolgimento culturale e partecipativo rispetto a ciò che le donne svolgono quando non sono a casa. 

Recentemente un gruppo di bambini sta frequentando anche un corso di cinema e le donne della cucina preparano per loro una merenda. Cultura, coinvolgimento e cooperazione  restituiscono speranza e bellezza ad una generazione che non può pagare le colpe di chi ha consegnato loro un mondo iniquo.

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