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Idee al lavoro. La CGIL per la «Carta dei diritti universali del lavoro»

di Maria C. Fogliaro

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Si è svolta lunedì 23 maggio la conferenza stampa di presentazione della quarta edizione della festa della CGIL di Bologna «Idee al lavoro», che avrà luogo dal 26 al 29 maggio fra il Cinema Lumière e il Parco del Cavaticcio − un luogo particolarmente evocativo per la Resistenza −, durante la quale la FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero) Emilia−Romagna sarà presente con un proprio stand informativo. All’incontro − che si è tenuto nella mattinata presso la Camera del Lavoro di Bologna − hanno partecipato Maurizio Lunghi (segretario generale CGIL di Bologna), Alessio Festi (segreteria CGIL di Bologna e organizzatore della manifestazione), Gianluca Farinelli (direttore della Cineteca di Bologna), Anna Cocchi (presidente ANPI Bologna), Antonio Monachetti (presidente LIBERA Bologna), Stefano Brugnara (presidente ARCI Bologna) e Giorgio Aldrovandi (Emergency).

Nel presentare il programma ricco di iniziative − realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna e pensato in stretto rapporto alla proposta sulla «Carta dei diritti universali del lavoro» −, Maurizio Lunghi ha affermato che «quest’anno la sfida culturale che ci siamo dati è molto alta», poiché «l’idea di lanciare una proposta di legge sulla Carta dei diritti è un’idea che va controcorrente rispetto a quello che succede in giro per il Paese, ma anche in giro per l’Europa». Contro le politiche che hanno portato alla crisi e ai gravi disastri sociali di oggi, secondo Lunghi serve «coraggio per riportare al centro del dibattito politico questioni che per noi sono di carattere fondamentale come il tema dei diritti universali».

Caratterizzata da questa ispirazione di fondo, la manifestazione si aprirà con una tavola rotonda dal titolo Per la Carta dei diritti universali del lavoro, che vedrà la partecipazione del segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, insieme a esponenti del mondo dell’associazionismo. Inoltre, poiché la CGIL nel corso degli anni è sempre stata protagonista attiva del dibattito pubblico più generale, la discussione si sposterà − con un incontro che si terrà il 27 maggio − sul tema di grande rilevanza e di stringente attualità del referendum per la riforma costituzionale del prossimo ottobre, sul quale la CGIL non ha dato indicazioni di voto, preferendo nella fase attuale – ha affermato Lunghi − arrivare a un «posizionamento argomentato molto preciso», che permetta agli iscritti e ai cittadini di valutare la riforma proposta dal governo.

Espressamente per il «No» al referendum costituzionale si sono invece espressi, nel corso della conferenza stampa, Stefano Brugnara a nome dell’ARCI e Anna Cocchi, che − pur apprezzando l’iniziativa della CGIL bolognese, incentrata sul confronto fra opinioni differenti, in quanto può essere produttrice di un voto consapevole − ha rimarcato come la decisione dell’ANPI sia stata il frutto di «una riflessione che è partita da lontano e che oggi confermiamo».

Giorgio Aldrovandi ha richiamato l’impegno della propria organizzazione sul fronte dell’assistenza socio−sanitaria ormai necessaria anche in Italia, dove non solo gli immigrati ma anche un venti per cento di italiani si rivolgono alle strutture di Emergency in cerca di cure. Di questo e della «sfida dell’integrazione» si parlerà nella tavola rotonda conclusiva della festa domenica 29 maggio.

Sul fronte della lotta alle mafie Antonio Monachetti ha sottolineato l’importanza del lavoro, dell’esperienza cooperativa e di iniziative, come quella organizzata dalla CGIL bolognese, che consentono di rivitalizzare la partecipazione e la vita pubblica, cosa necessaria non solo nelle regioni del Sud, ma anche al Nord, dove le modalità di insediamento delle organizzazioni criminali sono principalmente l’impresa e il lavoro.

Parallelamente ai dibattiti che avranno luogo al Parco del Cavaticcio, la Cineteca di Bologna proporrà una retrospettiva − che occuperà integralmente la programmazione del Lumière per tutta la durata della festa − dal titolo Operai e contadini: un racconto attraverso il cinema, i quali − ha ricordato Gianluca Farinelli, direttore della prestigiosa istituzione − sono stati al centro del racconto cinematografico per molti decenni, e poi sono quasi scomparsi. «Nello stesso tempo, però, − ha detto Farinelli − sono tanti i film che oggi parlano del tema del lavoro».

La rassegna − che si aprirà con un intervento di Susanna Camusso in margine alla proiezione di Cipputi Gino, realizzato da Tatti Sanguineti nel 2006 sul soggetto di Altan − comprende una lezione di Goffredo Fofi e quasi venti film distinguibili in tre sezioni: una sul tema del lavoro in Europa (come Le mille e una notte − Arabian Nights di Miguel Gomes); un’altra sul lavoro oggi in diverse parti del mondo (come La gabbia dorata di Quemada−Díez; Louise Michel di Kervern; TIR di Fasulo; La legge del mercato di Brizé); la terza è invece dedicata ai grandi film storici sugli operai e sui contadini (fra i quali Sabato sera, domenica mattina di Reisz; Non c’è pace tra gli ulivi di De Santis; Harlan County di Kopple; Renzo e Luciana, episodio tratto da Boccaccio ‘70 di Mario Monicelli; i documentari di Vittorio De Seta).

Alla manifestazione sarà anche presente Luciano Nadalini con una mostra fotografica sui movimenti pacifisti, mentre si esibiranno in concerto − rispettivamente il 28 e il 29 maggio − i Marlene Kunz, e Massimo Cirri e Riccardo Tesi & Banditaliana.

Insomma, un programma intenso quello proposto dalla CGIL di Bologna, che non si sottrae – pur con molta prudenza e molta attenzione agli equilibri politici presenti al proprio interno – al confronto con le sfide che ci attendono nel medio e nel lungo periodo. Con la convinzione che solo una riaffermazione forte dei diritti sociali, come quella proposta nel nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici, possa consentire di uscire dalla crisi nella quale il Paese si è avvitato e tornare a guardare al futuro con nuova speranza.

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