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1° Maggio, una festa contro l’indifferenza

Se otto ore vi sembra poche, provate voi a lavorar, e scoprirete la differenza tra comandare e lavorar!

Ecco come nasce il primo maggio. Uno sciopero, operai picchiati, le rivendicazioni e una strada in salita che poi si scopre discesa. Un miraggio che si trasforma in oasi. Le otto ore di lavoro che diventano legge. La forza della moltitudine che per la prima volta fissa una frontiera ideale invalicabile. Insomma l’onda che avanza e sembra inarrestabile. Quell’onda allora non sapeva che avrebbe incontrato tanti, troppi scogli prima dell’inevitabile riflusso e gioiosamente stabilì quella data come simbolo del suo potere che a breve avrebbe fatto tremare il mondo.
Ma cos’è il primo maggio oggi? La festa del lavoro? Dei lavoratori? Che senso avrebbe fosse solo questo? Siamo tutti in un modo e nell’altro lavoratori, chi fa il banchiere, chi il bagnino. Quindi questa festa si sarebbe trasformata ipse facto in una festa di tutto il popolo italiano ed europeo(Inghilterra esclusa che lo festeggia attaccandolo pragmaticamente sempre al week end successivo)?. Non credo. Questa festa è di parte. È una festa che vuole dire agli indifferenti che non è vero che non ce la si può fare, non è inevitabile che i pochi spadroneggino sempre sui tanti, non è vero che tutto è già scritto. Questa è la festa dei lavoratori, bravi e meno nel loro lavoro, che si rendono conto che il mondo migliore può esistere. Che esiste sempre, anche in società che sembrano idilliache, e che il compito dell’uomo non è solo procedere stancamente nella propria vita quotidiana ma anche darsi obiettivi collettivi.
Questa è una festa dei cittadini contro la plebe, del popolo contro la gente.
Questa festa, parafrasando un grande uomo del passato, è una festa che ama, perché ama il futuro, ed odia, perché odia gli indifferenti, i bolsi, gli indecisi, odia tutti coloro che accettando di essere peso morto della storia zavorrando la società ed impedendogli di migliorare, di crescere e di maturare come individuo collettivo.
Per questo il primo maggio è e sarà attuale, perché è una festa di risveglio delle coscienze che guarda al futuro ed al futuro, volenti o nolenti, bisognerà poi sempre e comunque pensare.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=LxcaUVY1WC8

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